Al Vivo andata e ritorno
Visita le sorgenti dell’Ermicciolo
ed addentrati nei boschi dell’Eremo di Vivo d’Orcia
LUNGHEZZA
13 km
DISLIVELLO
1134 m
SUPERFICIE
Asfalto, strada bianca, bosco
DIFFICOLTà
Facile
Mappa
Descrizione
Il tracciato, di lunghezza 13 km, è adatto a tutti i tipi di ciclisti, dai più esperti ai principianti. Pensato per essere percorso in un tempo di circa 60 minuti, consente di raggiungere il vicino paese di Vivo d’Orcia e di esplorare alcuni posti suggestivi che questa piccola frazione è in grado di presentare.
La prima parte di tracciato consente di raggiungere la Rocca di Campigliola, antica torre di avvistamento collocata sul crinale dello sperone roccioso che sovrasta Campiglia d’Orcia e unico resto della fortificazione realizzata ad opera dei Conti Aldobrandeschi del X° secolo. Passata a far parte del dominio della famiglia dei Visconti, costituiva un importante punto di affaccio sulla Val d’Orcia e sulla Via Francigena, vista la sua posizione strategica. Nel 1234, i Visconti dovettero soccombere di fronte alle forze senesi che distrussero la Torre e il sottostante Castello.
Ad oggi, la torre è in rovina, ma è comunque possibile ancora ammirare la copertura del primo piano, una fantastica volta a botte, i fori nella muratura per incastravi le travi dei solai e una cisterna per l’approvvigionamento di acqua.
Il percorso prosegue poi per un breve tratto di strada bianca, prima di addentrarsi all’interno dei boschi dell’Eremo di Vivo d’Orcia e raggiungere la Sorgente dell’Ermicciolo, una delle sorgenti più importanti del Monte Amiata, in prossimità di Vivo d’Orcia a circa 1000 metri di altitudine. Il nome deriva da un piccolo eremo, Ermicciolo appunto, di fianco all’edificio di presa. La sua realizzazione avvenne ad opera di San Romualdo, all’inizio del XI secolo, il quale edificò l’eremo nei pressi del laghetto preesistente alla realizzazione dell’odierno acquedotto (1908) e più a valle un monastero dove poi è sorte la Contea della Famiglia Cervini. Ad oggi è possibile visitare le sorgenti contattando la Cooperativa di Comunità di Parco Vivo.
L’itinerario prosegue attraverso il cosiddetto “Sentiero dell’acqua”, sentiero che costeggia il torrente Vivo che da il nome al piccolo paese di Vivo d’Orcia. Un punto caratteristico del tracciato è costituito dalla cascatella che è possibile osservare in prossimità del laghetto dello “Scodellino”.
Proseguendo la discesa, si raggiunge e si attraversa Vivo d’Orcia, il borgo più alto di tutto il comprensorio amiatino, con una quota media di 930 m s.l.m. Da qui, dopo una breve deviazione verso la Contea di Vivo d’Orcia, attraverso la SP65 è possibile far ritorno a Campiglia d’Orcia, completando il percorso.