Verso Abbadia San Salvatore
Pedala tra storia, natura e relax alle pendici del Monte Amiata
lunghezza
29 km
dislivello
995 m
superficie
Asfalto, strada bianca, bosco
difficoltà
Difficile
Mappa
Descrizione
Il tracciato è molto tecnico e per questo adatto unicamente a ciclisti esperti e ben allenati. L’ampio dislivello e la presenza di molti tratti boschivi non lo rende facilmente percorribile da ciclisti alle prime armi.
Poco dopo la partenza, è possibile ammirare i resti della Rocca di Campigliola, antica fortificazione realizzata dai Conti Aldobrandeschi, risalente al X° secolo, oggi in rovina.
Proseguendo sulla strada asfaltata, si raggiunge la frazione di Abbadia San Salvatore, che deve il suo nome all’abbazia benedettina fondata nel 743 dal re longobardo Rachis, di cui oggi rimangono solo la chiesa e la cripta.
All’interno del paese, oltre a numerosi bar e ristoranti dove è possibile rifocillarsi, è possibile raggiungere il Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore. Il museo nasce con lo scopo di far conoscere il valore storico e culturale che l’evoluzione delle miniere di mercurio hanno avuto nella zona del Monte Amiata. É possibile prenotare la visita del museo e delle gallerie, andando sul loro sito internet.
Attraverso il percorso è possibile poi fermarsi e visitare l’Abbazia di San Salvatore, la quale, secondo la leggenda, è stata costruita nel punto in cui il re Ratchis avrebbe visto apparirgli la Trinità. L’abbazia, di stile romanico, presenta una pianta a croce latina. È contraddistinta da un’unica navata, coperta da delle capriate lignee, ed un presbitero, che si colloca al di sopra della cripta, con volta a crociera. Ha ospitato per quasi mille anni il Codex Amiatinus, anche noto come Bibbia Amiatina, la più antica copia conosciuta del testo sacro in latino.
Uscendo dalla frazione di Abbadia San Salvatore, si raggiunge su strada bianca la SP18, per poi addentrarsi all’interno dei boschi di pini e castagni , attraverso i quali si pedala fino alla località Pietrineri, raccordarsi con la strada asfaltata che collega Bagni San Filippo a Campiglia d’Orcia.
Prima di raggiungere Bagni San Filippo, è possibile fermarsi presso la Grotta di San Filippo Benizi, dove questi rimase per qualche anno, sottraendosi alla possibile elezione a Papa.
All’interno di Bagni San Filippo sarà possibile raggiungere il Fosso Bianco, un ampio parco verde ad accesso gratuito, nel quale le acque termali hanno dato vita a piccole cascatelle e vasche di acqua calda e fresca in cui è possibile immergersi. Attraverso un percorso pedonale immerso nel verde, è possibile raggiungere e ammirare la famosa Balena Bianca, una gigantesca conformazione calcarea chiamata così per la sua somiglianza con una bocca di balena. L’accesso è consentito pagando un ingresso simbolico di 2€.
Da Bagni San Filippo è possibile far ritorno a Campiglia d’Orcia attraverso la strada asfaltata, transitando davanti alla Chiesa di San Biagio, consacrata nel 1648 e ricostruita nel 1795 su disegno dell’architetto Leonardo De Vegni.